Piccola edicola con la Crocifissione in alto sulla parete del caseificio “turnario” di Persone, così denominato perché usato a turno per la fabbricazione del formaggio dai soci in proporzione alla quantità di latte prodotto dal bestiame di ciascuno. Realizzato nel 1913 con il contributo della amministrazione austriaca (questa zona della provincia di Brescia fu parte dell’Impero d’Austria fino al 1918) ed operò fino agli anni 80. Forse per rimarcare il cambio di sovranità durante il fascismo fu apposta la grande scritta a svilire la democrazia.
La scritta fu restaurata da una associazione locale in quanto di interesse storico-culturale. Una targa ricorda che “Chi non ricorda gli errori della storia è condannato a ripeterli; i giovani d’oggi non possono apprezzare la pace se nessuno tiene vivo il ricordo delle sofferenze delle guerre”.
Crocifisso e democrazia